Il Pentateuco

Il Pentateuco  indica i primi cinque libri della Bibbia. Questi stessi libri sono chiamati dagli ebrei Torah  (il cui significato è  istruzione, legge). Ecco i nomi di questi libri per cristiani ed ebrei.

Genesi (in ebraico Berescit “in principio”)
Esodo (Weelleh Scemot “e questi sono i nomi”)
Levitico (Wayykra “e chiamò”)
Numeri (Bemidbar “nel deserto”)
Deuteronomio (elleh haddebarim “queste le parole”)

I titoli dei libri per i cristiani descrivono il contenuto di ogni singolo testo, per gli ebrei invece non c’è un titolo specifico ma vengono indicati con le parole che danno inizio ad ogni singolo testo.
In essi sono descritti i momenti principali della storia del popolo ebraico dalla sua nascita fino all’arrivo al confine della terra promessa, Canaan.

Il libro di Genesi (Berescit “in principio”) composto da 50 capitoli. Fino al c. 11 narra la storia del mondo e degli uomini in generale, poi dal c. 12 l’oggetto del racconto diventa la storia di Abramo con la nascita del popolo di Israele. In particolare vi è narrata la storia degli altri due Patriarchi, Isacco e Giacobbe. Il testo si conclude con il racconto della storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, e l’arrivo del popolo ebraico nella terra d’Egitto a causa della carestia.

Il libro dell’Esodo (Weelleh Scemot “e questi sono i nomi”), composto da 40 capitoli, racconta l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto, dalla schiavitù, ed il viaggio verso la terra promessa. In questo testo, che contiene l’evento fondatore del popolo ebraico, va ricordato il personaggio principale: Mosè. L’uscita dall’Egitto del popolo dopo le dieci piaghe, il racconto della Pasqua, il passaggio del Mar Rosso ed il viaggio nel deserto (l’episodio della manna e delle quaglie, c. 16, l’acqua scaturita dalla roccia, c. 17, il racconto dell’alleanza e i 10 comandamenti, cc. 19-20, il codice dell’alleanza che occupa vari capitoli fino al c. 24, le prescrizioni sul santuario e le sue caratteristiche, fino al c. 30, l’episodio del vitello d’oro, le tavole della legge spezzate, c. 32, l’alleanza rinnovata e le nuove tavole della legge, c. 34, costruzione ed erezione del santuario, cc. 35-39, qui compare il riposo in giorno di sabato [35,2 come in 20,18]).

Il libro del Levitico (Wayykra “e chiamò”), composto da 27 capitoli, riporta le regole di carattere rituale. I sacrifici (cc. 1-7), inaugurazione del culto (cc. 8-10), leggi di purezza ed impurità (11-16); il codice di santità (cc. 17-26), offerte per il santuario (c. 27); in questa sezione al c. 23 sono presentate le feste ebraiche della pasqua (pesach), della pentecoste (scevuot), dei tabernacoli (sukkot) e del sabato (sciabbat). In particolare va ricordata la menzione del giubileo al c. 25 dove si parla dell’anno sabbatico. Ma il cuore del libro cui fanno riferimento ed acquistano senso tutte le prescrizioni sono due versetti del c. 19: il primo, al v. 2, è l’invito ad essere santi ed il secondo, al v. 18, il famoso insegnamento ripreso da Gesù: “amerai il tuo prossimo come te stesso”.
Tutto il testo del Levitico ha come centro le presenza di Dio in mezzo al suo popolo chiamato ad essere santo nell’amore del prossimo.

Il libro dei Numeri (Bemidbar “nel deserto”), composto da 36 capitoli, può essere diviso in due parti: la prima, cc. 1-10, è dedicata alla preparazione della campagna per entrare  e conquistare la terra promessa, la seconda, cc. 11-36, riguarda il viaggio del popolo guidato da Mosè fino a Moab, presso il fiume Giordano. Molto famosa è la preghiera di benedizione di questo testo al c. 6,24-26:
Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace».
Il contenuto principale del libro è la comunità, in ebraico edah, che nonostante i vari problemi (arriva fino a rimpiangere l’Egitto dove sono tentati di tornare, 14,4) si mette in cammino verso la terra promessa.

Il libro del Deuteronomio (elleh haddebarim “queste le parole”), composto da 34 capitoli, il cui significato è ‘copia della legge’ (17,18) e non come dicono alcuni erroneamente ‘seconda legge‘. Pertanto il quinto libro del Pentateuco riprende quanto è già stato raccontato. Si può dividere il libro in tre parti: 1. Un prologo di carattere storico (cc. 1-11), 2. Il famoso Codice deuteronomico (12-26), 3. Benedizioni e maledizioni (27-34). Il libro è scandito da vari discorsi di Mosè (1,6-4,44; 4,455,1-11,32; 3. 29,1-30,20; il cantico di Mosè al c. 32) e presenta varie tematiche: Dio è il Signore dell’universo (10,14), regge il destino dei popoli (9,1-3), dona la terra al suo popolo (1,35-40), elezione di Israele per amore (7,7-16), l’alleanza (10,12-13), il monoteismo (6,4).
Il libro si conclude con la morte di Mosè (34).

In questa brevissima introduzione al Pentateuco non ho voluto entrare in questioni molto delicate ed importanti quali gli autori, i tempi di composizione, i generi letterari e soprattutto le tradizioni che stanno alla radice di questa complessa composizione. Per tutte queste ed altre questioni rimando alla bibliografia qui di seguito. Ma la cosa più importante è la lettura dei testi con una buona edizione della Bibbia come quella di Gerusalemme.

Bibliografia

Fabris Rinaldo e collaboratori, Introduzione generale alla Bibbia, Logos 1, Torino,  ElleDiCi 20012.
Borgonovo Gianantonio, Torah e storiografie dell’Antico Testamento, Logos 2, Torino,  ElleDiCi 20012.
Ska Jean Louis, Introduzione alla lettura del Pentateuco, Bologna, Dehoniane 2001.